“Giochiamo con l’alfabeto della pace”
Venerdì 26 si è conclusa l’attività “Giochiamo con l’alfabeto della pace” proposta dalla comunità pastorale San Cristoforo di Gallarate in collaborazione con il PIME di Busto Arsizio. 21 ragazzi di terza e quarta sono stati con i bambini della scuola primaria per tre settimane dalle 8 alle 12.30.
Don Andrea, sacerdote della parrocchia ospitante di Sciarè, ha così descritto l’esperienza:
“Sono stati insieme 57 bambini di 12 nazionalità diverse per imparare l'alfabeto della pace, della riconciliazione e dell'integrazione. Il tempo dei compiti è stato brevissimo. La maggior parte della mattinata si stava insieme, giocando, cantando e ascoltando la bravissima Isabella del PIME che ci parlava di popoli, di lingue, di una Babele di lingue che veniva ricondotta all'unità nel momento stesso in cui venivano salvaguardate tutte le differenze. Mi ha colpito un metodo, sempre difficile da praticare all'oratorio estivo vero e proprio, nel caso di dissidi. Isabella invitava i due bambini che avevano litigato a sedersi su una panchina e a rimanere lì finché non si fossero chiariti, senza intervento dell'adulto. Si è parlato tanto di PACE e si è vigilato perché non fossero parole gettate al vento. La pace parte dalla quotidianità, dalle nostre relazioni primarie. L'ultimo giorno, venerdì 26, mamme di origini molto diverse si sono ritrovate nella cucina dell'oratorio e insieme hanno preparato piatti molto buoni e con caratteristiche assai differenti, che poi abbiamo gustato insieme in giardino, con genitori e figli. Un altro aspetto molto interessante è stata la presenza di ragazzi molto capaci dell’istituto Gadda Rosselli che hanno seguito con molta empatia e dedizione i più piccoli. Sono grato alla prof Anna Ferrario per come riesce a coinvolgere gli studenti.”
La coordinatrice del progetto, Isabella, prosegue così:
“Il campo PIME Alfabeto della pace è un progetto sperimentale che ha dato la possibilità ai bambini di esprimersi attraverso l'arte, il teatro, la poesia, ecc. giocando con leggerezza con le parole sia verbalmente, che attraverso la scrittura rispettando i tempi di ciascun bambino/a.
I ragazzi/e dell'istituto Gadda hanno partecipato al progetto con entusiasmo e si sono appassionati al progetto giorno per giorno, hanno accompagnato con rispetto e sensibilità i bambini in questa esperienza lasciandosi guidare da me e da Alena, l’educatrice.
Mi ha colpito la forte presenza di alcuni dei ragazzi/e nella relazione non sempre facile con i bambini, hanno saputo essere autorevoli al bisogno, pur mantenendo accoglienza e amorevolezza nel loro atteggiamento.
I ragazzi inoltre ogni mattina per un'ora, prima delle attività, hanno svolto il servizio aiuto compiti e durante l'ultima giornata si sono resi disponibili per allestire la mostra finale delle attività svolte e hanno aiutato nei preparativi della festa che comprendeva un pranzo etnico, frutto di un laboratorio di cucina etnica svolto da alcune madri dei bambini che hanno partecipato al campo. L'esperienza ha permesso a tutti noi di sentirci diversamente unici, valorizzando tutte le nostre provenienze e tradizioni ma sentendoci appartenenti ad unica grande famiglia quella dell'umanità.”
E ora la parola ai ragazzi che hanno partecipato.
“Ciao sono Iris, questa è stata un’esperienza molto bella, ma allo stesso tempo si è dimostrata essere anche una grande sfida. Prima di iniziare avevo un po' di timore di come sarebbe stato, ma si è dimostrata essere un'attività molto divertente e appagante, infatti è stato bellissimo vedere il sorriso dei bambini nel momento in cui riuscivano a fare bene un'attività, un disegno o anche un esercizio corretto dei loro compiti. Stare a contatto con i bambini, mi ha mostrato un mondo diverso, che avevo già conosciuto, ma che avevo un po' dimenticato durante questi anni caratterizzati da un vita più stressante, vedere come tutto per loro possa sembrare più spensierato mi ha fatto pensare sempre di più a come è bella la vita in quegli anni. Tra abbracci, pianti, discussioni e molte risate è stato bello relazionarsi con i bambini e apprendere da loro tanto quanto loro abbiano potuto apprendere da me. Sono contenta di aver preso parte a questo progetto perché ho potuto conoscere tanti bambini con tante storie diverse, ma la stessa voglia di mettersi in gioco ed imparare giocando.”
“La mia esperienza al campo PIME è stata indimenticabile.
Grazie a questo progetto sono stata a contatto con diverse culture e conosciuto nuove realtà.
Abbiamo svolto diverse attività che variano da quelle artistiche a quelle linguistiche ed è stato molto interessante vedere come i bambini si esprimessero attraverso di esse.
È un’esperienza che ripeterei di sicuro perché è stata molto stimolante e divertente, per questo motivo la consiglierei a chiunque.” Giorgia
“La mia esperienza al campo è stata molto formativa sia dal punto di vista individuale che collettivo. Personalmente mi sono divertita tanto e oltre ad aver insegnato qualcosa ai bambini anche io stessa ho appreso molto, per esempio riguardo a come bisogna relazionarsi con gli altri, sia grandi che piccoli.
È una bella esperienza che porterò sempre nel cuore e che consiglierei veramente a tutti quanti.” Chiara
“Ciao sono Francesca. Ho partecipato all'iniziativa del gruppo Pime solo per una settimana, ma nonostante la brevità della mia esperienza, credo che sia stata molto formativa. Prima avevo preso parte ad un altro campo estivo, ma questa settimana mi ha permesso di mettere alla prova le mie capacità in un ambiente nuovo e stimolante.
Non mi era mai capitato di lavorare in un contesto così ricco di culture e abitudini diverse. Nonostante tutte le differenze riscontrate con i bambini e tra i bambini stessi, abbiamo vissuto un'esperienza all'insegna della pace e dell'amicizia.
Le attività volte al rafforzamento della lingua sono state ben gestite, funzionali e apprezzate dai bambini.
Se ne avessi la possibilità, rifarei quest'esperienza e la consiglierei sicuramente ad altri miei coetanei che abbiano voglia di mettersi in gioco.”
“Partecipare a questa esperienza mi è piaciuto molto, ho apprezzato lavorare con i bambini e mettermi in relazione con loro. Questa iniziativa mi ha permesso di conoscere nuove culture.”
Silvia
“Ciao, sono Yahya e ho partecipato al campo "Alfabeto della pace”. Questa esperienza è stata estremamente significativa per me, sia a livello personale che comunitario, anche se ho partecipato solo una settimana. Mi sono divertito davvero molto e, oltre a trasmettere conoscenze ai bambini, ho imparato anch'io tanto, specialmente su come comunicare efficacemente con persone di tutte le età. È stata un esperienza che rimarrà sempre con me e che raccomanderei a chiunque.”
“Questo progetto mi ha divertito e mi ha insegnato come comportarmi quando ho bisogno di relazionarmi con i più piccoli. Mi ha fatto molto piacere conoscere tanti bambini e passare tanto tempo con loro.” Samuele
“È stata un’esperienza molto bella, divertente ma allo stesso tempo stancante; lavorare e giocare con i bambini a volte mette a dura prova la pazienza. Rifarei questa esperienza perché mi ha aiutato a conoscere persone e culture nuove ma soprattutto tanti bambini a cui mi sono affezionata.”
Angelica